I pici al ragù bianco di cinta senese sono uno dei piatti più alti della cucina toscana perché pur essendo abbastanza essenziali, è nel risultato finale che si nota la bontà degli ingredienti e la bravura di chi li cucina! Il maiale di cinta senese si può definire un vero miracolato perché nel 1986 il censimento registrava solo poche decine di scrofe e solo 3 maschi! E’ stato grazie ad un massiccio intervento di recupero che in circa 20 anni si sono diffusi e si sono raggiunti 4000 nuovi esemplari l’anno. Oggi i ristoranti toscani di campagna e di collina (ma anche di città) vantano nei loro menu pici o pappardelle fatti in casa e conditi con il ragù bianco di cinta senese cotto con i suoi aromi e profumi di orto e di bosco, aromi e dosi segretamente custoditi nel cuore delle nonne di casa e tramandati per generazioni senza essere facilmente rivelati. Tuttavia la nostra epoca ci rende più fortunati di un tempo, grazie ai motori di ricerca, ma occorre sempre il tocco personale per fare di un compitino scolastico copia e incolla una preparazione indimenticabile! Voi comunque seguite la mia ricetta!
Ingredienti per i pici al ragù bianco di cinta senese
- 600 g. di polpa di cinta senese battuta finemente al coltello oppure macinata
- 1 bicchiere di brodo
- 1/2 bicchiere di vino bianco o rosso
- 300 g. di trito di sedano, carota e cipolla bianca
- 100 g. di scalogno tritato
- 2 bacche di ginepro
- un rametto (5 foglie) di alloro
- una punta di coltello di spezie con cannella
- sale
- pepe nero
- olio d’oliva
- 600 g. di pici di pasta fresca
Preparazione dei pici al ragù bianco di cinta senese
Iniziate soffriggendo il trito di sedano, carota, scalogno e cipolla nell’olio extravergine d’oliva con un pizzico di sale e pepe nero. Unite quindi la carne di maiale di cinta senese tritata, sfumate di vino bianco, gettate nella casseruola le bacche di ginepro e le foglie di alloro e lasciate cuocere a fiamma bassa. Quando il sugo in formazione inizierà ad asciugarsi, proseguite la cottura con il brodo finché non sarà tutto assorbito. Calcolate che la cottura duri almeno un paio d’ore, solo in questo modo il grasso gustoso della carne di cinta senese darà il suo contributo mantecando del tutto il ragù.
Al termine non resta che lessare molto al dente i pici e gettarli nella casseruola del ragù, risottandoli per insaporirli e terminando la cottura.
Serviteli fumanti con un filo d’olio d’oliva!
Top!
Questo ragù è adattissimo per condire la pasta fresca: oltre ai pici le pappardelle, gli strozzapreti, i maltagliati! Il vino consigliato da berci su è decisamente il Chianti, ma fuori dalla Toscana utilizzano anche il Lambrusco!